Recesso anticipato dai gestori di telefonia

14.01.2014 14:03

Dai 40 ai 150 €uro, sottratti dagli operatori della telefonia fissa e mobile, quando il consumatore decide di cambiare compagnia. Diciamo che dopo l’introduzione del decreto Bersani, il cliente non avrebbe più dovuto sostenere costi al momento del recesso anticipato, per consentire una legittima concorrenza delle nuove compagnie telefoniche, ma in effetti i vari gestori hanno inserito nuove nomenclature per ovviare al distaccamento anticipato da parte dei propri clienti, e tuttora diciamo che quindi il cliente che recede anticipatamente dal suo contratto telefonico è tenuto a pagare una costo di disattivazione.

Una beffa che lede i singoli utenti e affossa le dinamiche della concorrenza.

Altroconsumo ha denunciato all’AGCOM la pratica commerciale scorretta di sei compagnie di telefonia fissa che forniscono anche connessione internet Fastweb, Infostrada, Telecom, Teletù, Tiscali e Vodafone.
L’associazione di consumatori denuncia all’Autorità per le garanzie delle telecomunicazioni la pratica e l’entità dei costi, né congrui né giustificati dal contesto tecnologico.

Altroconsumo chiama a raccolta gli utenti chiedendo di segnalare la propria vicenda al fine di organizzare delle class action.
Sul sito web il dettaglio delle denominazioni di spesa con cui le compagnie mascherano la voce addebitata in bolletta, che ripeto solitamente si trova sotto la voce “camuffata” corrispettivi x disattivazione linea.

La stessa identica cosa vale anche per tutte le compagnie di reti mobili dove viene ancora applicato un contributo di disattivazione che comunque non potrebbe mai superare le € 100,00.

Nella pagina potete anche trovare un modulo da utilizzare per i vostri recessi dalla attuale compagnia telefonica, da modificare opportunamente in base ai singoli casi.


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