I mass media stanno uniformando le popolazioni indirizzandole verso

convinzioni di massa, che determinano poi abitudini, comportamenti,

pensieri.

Molte sono le teorie per cui ciò stia avvenendo, e forse è sempre av-

venuto anche quando i sistemi d'informazione non esistevano, le teorie 

sono molteplici, e l'unica cosa certa è che cio stia realmente avvenendo.

Il grande filosofo e teorico della comunicazione statunitense Noam Chomsky ha eleborato e sintetizzato un utile prontuario che ci spiega le dieci fondamentali tecniche che utilizza il potere, su scala mondiale,  per dominarci, condizionarci e farci accettare, in nome di un presunto “nobile fine”, le decisioni e le leggi più aberranti e vessatorie. E devo ammettere che Chomsky ci ha visto giusto: avviene proprio sulla base di queste dieci “strategie” la progressiva realizzazione ed attuazione di quel Nuovo Ordine Mondiale che sta schiacciando le identità dei popoli e degli stati e che sta annientando e annichilendo tutte le nostre libertà e conquiste civili faticosamente raggiunte in millenni di civiltà.

Ritengo che, per ribellarsi e passare al contrattacco, sia fondamentale conoscere e capire queste strategie di controllo sociale, che qui di seguito Vi riporto per intero. Vi parlerò poi nel dettaglio di un’altra strategia, che si riallaccia alla seconda regola enunciata da Chomsky, da sempre utilizzata dal potere per ingannare le masse e per carpirne il consenso: quella della “False-Flag”.

 

LE 10 REGOLE PER IL CONTROLLO SOCIALE INDIVIDUATE DA NOAM CHOMSKY

L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élite politiche ed economiche.

1 – La strategia della distrazione. L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione, che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élite politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti.

La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della Scienza, dell’Economia, della Psicologia, della Neurobiologia e della Cibernetica. “Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali”. Questa citazione, come altre che seguiranno in questa esposizione, è ripresa dal testo “Armi silenziose per guerre tranquille”, un documento datato Maggio 1979 trovato “fortuitamente” il 7 Luglio 1986 in una fotocopiatrice della IBM acquistata ad un’asta di attrezzature militari. Il documento, un vero e proprio “manuale di programmazione della società”, non reca la firma dell’ente o dell’organizzazione che lo ha prodotto e si ritiene che fosse in possesso dei servizi della US Navy, ma varie fonti ritengono che sia stato redatto dal Gruppo Bilderberg.

2 – Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema- reazione-soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.

3 – La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi. Questo è il modo in cui condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: uno Stato al minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.

4 – La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. É più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato. Per prima cosa, perché lo sforzo non deve essere fatto immediatamente. Secondo, perché la gente, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. In questo modo si dà più tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo con rassegnazione quando arriverà il momento.

5 – Rivolgersi alla gente come a dei bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente. Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, tanto più si tende ad usare un tono infantile. Perché?

“Se qualcuno si rivolge ad una persona come se questa avesse 12 anni o meno, allora, a causa della suggestionabilità, questa probabilmente tenderà ad una risposta o ad una reazione priva di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno” (vedi sempre il documento “Armi silenziose per guerre tranquille”).

6 – Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione. Sfruttare l’emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell’analisi razionale e, infine, del senso critico dell’individuo. Inoltre, l’uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti…

7 – Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità. Far si che la gente sia incapace di comprendere le tecniche ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori” (vedi sempre “Armi silenziose per guerre tranquille”).

8 – Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti…

9 – Rafforzare il senso di colpa. Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile delle proprie disgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto-svaluta e si sente in colpa, cosa che crea a sua volta uno stato di repressione di cui uno degli effetti è l’inibizione ad agire. E senza azione non c’è rivoluzione!

10 – Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élite dominanti. Grazie alla Biologia, alla Neurobiologia e alla Psicologia applicata, il “sistema” ha potuto fruire di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia fisicamente che psichicamente. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa.

 

Consiglio ai lettori di questo articolo di studiare a fondo queste dieci semplici regole e di tenerle sempre in mente. Vi accorgerete di come esse vengano applicate quotidianamente dai nostri governanti e da tutti i mezzi di informazione e comunicazione di regime.

 

 

Fonte: Nicola Bizzi

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